Palazzo Venezia fu costruito dal cardinale veneziano Pietro Barbo, titolare della Basilica di San Marco a partire dal 1455, e successivamente eletto pontefice con il nome di Paolo II (1464-71). Soltanto dal 1564 il palazzo pontificio di San Marco è chiamato ‘Palazzo di Venezia’, quando venne ceduto alla Repubblica di Venezia, che vi stabilì la propria ambasciata.
Con la fine della Serenissima nel 1797, l’edificio passò all’Austria, che ne mantenne la funzione di sede diplomatica.
Nel 1916 il Regno d’Italia rivendicò il palazzo all’Austria e nel 1922 Benito Mussolini lo scelse come sede del governo fascista (1929-43), iniziando ad usare come proprio ufficio la Sala del Mappamondo, in cui si apre il celebre balcone settecentesco affacciato sulla piazza e sul monumentale Vittoriano.
Il Museo di Palazzo Venezia risale al 1916 come sede nazionale di arte medievale e rinascimentale, facendoci confluire collezioni raccolte a Castel Sant’Angelo, oggetti provenienti da lasciti privati e dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica.
Dal 1983 le collezioni sono allestite lungo le sale dell’appartamento papale e sono esposte per tipologia: dipinti, da Giorgione a Guercino, sculture lignee, porcellane, bronzetti, mobili, maioliche, terrecotte, tra cui bozzetti dell’Algardi e di Bernini.
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Appuntamento all’ingresso del Museo di Palazzo Venezia, in Via del Plebiscito 118.
Durata della visita 2 h.
Costo complessivo 13€ (comprensivo di visita guidata, biglietto di ingresso e noleggio auricolari).