L’ingresso ad un semplice garage a Roma può trasformarsi nell’entrata ad un sito sotterraneo sorprendente. L’ipogeo viene rinvenuto casualmente a Via Livenza nel 1923, durante la costruzione di una palazzina. L’edificio sotterraneo è situato a 9 metri di profondità vicino alla via Salaria, non distante dalle mura Aureliane in un’area anticamente occupata da un vasto sepolcreto.
L’aula ipogea faceva parte di un edificio molto più grande, lungo almeno 21 metri a giudicare da alcuni resti trovati in altri sotterranei; ma le ridotte dimensioni rendono molto difficile capirne l’esatta funzione.
L’ambiente sotterraneo stupisce per l’originaria presenza di acqua e per l’ottima conservazione di affreschi e mosaici attribuiti al IV secolo d.C.. Si tratta di una vasca con getto d’acqua a cascata, contornata da immagini che hanno fatto molto discutere gli studiosi, perchè si trovano raffigurazioni di soggetti pagani, come Diana cacciatrice, e soggetti cristiani, come San Pietro.
Gli studiosi hanno proposto diverse ipotesi sulla funzione di questo sito: luogo di culto misterico; antico battistero; tempio legato al culto delle acque; un’area segreta destinata a pratiche magiche; un luogo di riunione per una setta sincretistica. L’ipotesi più accreditata è quella di un semplice ninfeo costruito in relazione ad una sorgente d’acqua sotterranea. La coesistenza di elementi pagani e cristiani che troviamo in questo edificio si inserisce perfettamente nell’ambito delle grandi trasformazioni culturali in atto a Roma nella seconda metà del IV secolo d.C..
Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica in Via Livenza, 4.
Durata della visita 1 h 10.
Costo del biglietto 4€; gratuito per età inferiore ai 18 e superiore ai 65 anni.
Costo della visita 10€.