La mostra a Palazzo Braschi ricorda la premiazione che Gustav Klimt ottenne nell’Esposizione Universale d’Arte in Italia del 1911, occasione del suo viaggio e rapporto con l’Italia.
La mostra ripercorre la carriera artistica di Klimt, cofondatore della Secessione viennese, e degli artisti della sua cerchia con oltre 200 opere tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture.
Tra le opere iconiche di Klimt in mostra la famosissima Giuditta I, Signora in bianco, Amiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl, La sposa, che per la prima volta lascia la Klimt Foundation, e Ritratto di Signora, trafugato a Piacenza nel 1997 e recuperato nel 2019.
La mostra racconta i viaggi di Klimt in Italia, che contribuirono all’evolversi della sua ricerca creativa e influenzarono la produzione di diversi artisti italiani. Per questo le opere di Klimt sono messe a confronto con quelle di artisti italiani – come Galileo Chini, Giovanni Prini, Enrico Lionne, Camillo Innocenti, Felice Casorati – che rielaborarono l’innovazione del linguaggio klimtiano dando vita alla Secessione romana.
Inoltre una postazione digitale, curata da Google Arts & Culture Lab Team e il Belvedere di Vienna, riporta in vita i Quadri delle Facoltà, allegorie realizzate da Klimt tra il 1899 e il 1907 per il soffitto dell’Aula Magna dell’Università di Vienna, andate perdute nel 1945 durante un incendio.
Appuntamento all’ingresso del Museo di Roma di Palazzo Braschi.
Durata 1h45 ca.
Costo complessivo 23€ con Miccard o under 18; senza Miccard 25€ (comprensivo di biglietto, prenotazione e auricolari obbligatori, visita guidata).