Monte dei cocci è una collina artificiale alta più di 50 metri, fatta interamente di cocci, dalla cima della quale si gode di uno straordinario panorama sulla città.
Monte dei cocci è ciò che rimane di un’antica discarica di anfore romane, in latino testae, all’origine del nome del quartiere di Testaccio.
L’intero quartiere si trova nei pressi dell’antico porto fluviale ed era occupato da grandi magazzini che si sviluppavano lungo entrambe le sponde del Tevere, i depositi di derrate alimentari che rifornivano la capitale dell’Impero. Di questi sono ancora visibili, ad esempio, i resti della gigantesca Porticus Aemilia.
Nel Medioevo la collina viene frequentata durante il Carnevale con gare e giochi. La sua posizione e conformazione rende la collina il luogo ideale per rappresentare il Calvario durante le processioni del Venerdì Santo, come ricorda tuttora una croce sulla vetta.
Nelle pendici del colle vennero scavate delle cantine, perfette per la conservazione di vino. E così il colle, per secoli situato in aperta campagna ma piuttosto vicino dal centro abitato, diviene il prato del popolo romano e, soprattutto in occasione delle famose ottobrate romane, è il luogo favorito per grandi bevute, mangiate e giochi in compagnia.
La visita prevede una breve passeggiata nel quartiere moderno per vedere i resti archeologici della Porticus Aemilia e l’ex mattatoio per capire lo sviluppo urbanistico del primo quartiere operario della città.
Appuntamento all’ingresso dell’area in Via Nicola Zabaglia, 24.
Durata della visita 2h.
Biglietto di ingresso 4€; gratuito con MICcard e per età inferiore ai 18.
Costo della visita 12€ (comprensivo di noleggio auricolari).